Jefferson La Leggenda

Jefferson La Leggenda

        

“Quella notte pioveva, il mare era in tempesta. Eravamo io, Gil, Roger ed il grandissimo Jefferson, il nostro capitano. La nave sembrava abbandonarci in balia delle onde, parlavamo delle nostre avventure, non vedevamo l’ora di arrivare in Italia, quel paese fantastico, per rilassarci e  ripartire per il grande continente. Un’onda pazzesca o forse un drago marino, non so se esiste, picchiò un colpo micidiale e io ed i miei amici ci ritrovammo sul ponte. Non riuscimmo a resistere a quel drago che fu fatale, pensavamo di non farcela. A salvarci fu quel vecchio baule che avevamo sulla nave. Dopo una nottata in mare, Jefferson capì, non so come, che eravamo vicini alla terra. Gil pregava, non so cosa diceva nella sua disperazione… Certo la voglia di vivere era tanta. Le ultime forze sembravano abbandonarci quando all’improvviso con i miei piedi toccai il fondo, Roger gridò: “Siamo salvi!”. Stremati ci sdraiammo su quella spiaggia incantevole. Passarono non so quante ore, forse un giorno, prima del nostro risveglio. Ci ritrovammo in un paradiso, Jefferson avvertì che sarebbe stato il suo posto eterno,disse subito: “Io rimarrò qui per sempre”. Cammina cammina, come nelle favole,percorremmo agrumeti e sentieri botanici pieni d’erbe aromatiche. Lì scorgemmo un Vecchio Magazzino Doganale dove trovammo una famiglia che ci accolse. Giocondo, il proprietario, ci prese a lavorare nel suo magazzino, lui era un venditore di spezie e qualche distillato di contrabbando. Quel magazzino Jefferson lo definiva, non posso mai dimenticarlo, “La Profumeria”. Passarono anni, non so quanti, ci innamorammo di quel territorio che ci riempiva ogni giorno di sorprese, senza perdere mai quella nostra passione di bere bene. Ognuno di noi aveva la materia prima e la conoscenza per creare un proprio liquore. Io non ci riuscii mai, ma loro si.

“Io rimarrò qui per sempre”.

Questa la Leggenda, narrata da Ivano Trombino su quello che è stata l’origine della produzione dei liquori di Vecchio Magazzino Doganale, azienda calabrese assurta alla notorietà per aver vinto il premio di Migliore Amaro del Mondo. L’azienda nata con nonno Egidio iniziò secondo leggenda la produzione a fine ottocento quando, una nave partita dal porto di Panama con un carico di alcool da canna da zucchero naufragò sulle coste della Calabria. La nave era capitanata da Jefferson, il suo navigatore era Roger e il medico di bordo era Gil, gli unici sopravvissuti al naufragio e che trovarono rifugio presso il Vecchio Magazzino Doganale, un antico negozio di erbe, spezie e liquori di contrabbando, gestito da Raffaele Trombino detto “u Giocondo”. Si stabilirono proprio lì Jefferson, Roger e Gil, e iniziarono a produrre liquori utilizzando il patrimonio botanico della Calabria.

Da questi racconti affascinanti nasce, quindi, la volontà di riportare alla luce il Vecchio Magazzino Doganale a Montalto Uffugo, piccola cittadina calabrese. In questo piccolo borgo in provincia di Cosenza c’è anche il laboratorio di ricerca e si svolge l’attività di raccolta e selezione delle botaniche autoctone del territorio. La produzione dei liquori avviene in modo del tutto artigianale, nel rispetto della natura e delle tradizioni della terra calabrese. La lavorazione è per infusione singole e separate delle botaniche da fresco, ovvero appena in fiore e raccolte rigorosamente a mano, e sia per distillazione delle stesse. La filosofia rimane quella di “fare le cose come venivano fatte tanto tempo fa”, cercando di lavorare con le tecniche agricole utilizzate anticamente, puntando tutto alla qualità del prodotto. Per questo motivo il Vecchio Magazzino Doganale è definito anche “Produttore di Liquori Rurali”. I risultati sono eccellenti, liquori e distillati unici al mondo che stanno ricevendo il giusto riconoscimento diventando una vera e propria Leggenda fra gli appassionati di liquori.

Produzione: Dall’autentica ricetta del 1871 creata da Mr. Jefferson nasce Amaro Importante. Selezione accurata ed attenta di agrumi, spezie ed erbe aromatiche da tutto il territorio calabrese. Bergamotto, arance amare e dolci, rosmarino e l’origano le botaniche principali coltivate in Calabria, che unite ad altre erbe e spezie rendono naturale e unico Jefferson.

Degustazione

Il racconto della degustazione: Versato nel calice si presenta con una stupefacente vivacità di colori dalle tonalità ambra, nel calice il vino si muove denso e avvolgente. Il naso stupisce per complessità aromatica: sentori speziati si alternano fra loro in una elegante danza olfattiva, china, anice stellato, chiodi di garofano, sandalo, corteccia di pino, rabarbaro, the nero, agrumi canditi, lasciano il posto a note balsamiche e salmastre. Al palato si presenta setoso, avvolgente e morbido, dolcezza ben equilibrata e persistenza infinita su note speziate e balsamiche.

Abbinamento consigliato: Piccola pasticceria oppure da meditazione.

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