Birra Chiara di Agrado

Birra Chiara di Agrado

Birra artigianale chaira leggera e beverina. Dall’aroma fruttato e speziato di arancia amara. Classica blanche ad alta fermentazione, bionda, con un leggero gusto vellutato e con un retrogusto leggermente acidulo. Gusto raffinato, leggermente luppolato e rinfrescante che la rende particolarmente indicata per la stagione estiva. Ideale per gli aperitivi consumata con uno spicchio di arancia o limone. Birra non filtrata, non pastorizzata e rifermentata in bottiglia.

Grado alcolico: 5,52%VOL.
Stile birra: Witbier

COD: N/A Categoria:
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Descrizione

Consigli utili per abbinare la birra rossa

Passiamo agli antipasti veri e propri. Con delle quiche di verdure, dei budini vegetali con salse o delle bruschette, consigliamo le Golden Ale, semplici e morbide, perfette anche per accompagnare, in contrasto, frittate di erbette leggermente amare.
Con antipasti a base di carne, invece, come possono essere battute o taglieri di salumi, è preferibile scegliere delle ambrate: Bock se si ama l’equilibrio tra la dolcezza del malto caramellato e le note erbacee finali, oppure Amber Ale, più morbide e delicatamente speziate.
Per i primi semplici e veloci, come una pasta multi-cereale con basilico e pomodori datterini, è bene scegliere birre altrettanto semplici come un’American Wheat di frumento o delle Saison che impieghino spezie e orzo, avena o farro.
Con i risotti, maggiormente strutturati e complessi, così come lasagne, timballi di pasta e ragù di selvaggina, è possibile salire nel senso del tenore alcolico e scegliere birre sui 7-8% alc. Vol., dalla buona corposità e in grado di creare una buona struttura organolettica che ben si sposa con i sapori della pietanza. Consigliamo, dunque, delle Dubbel o delle Triple di ispirazione belga, complesse e corpose, articolate, o delle Doppelbock di scuola tedesca.
I secondi costituiscono un discorso molto vario, pertanto daremo delle indicazioni generali. Per i piatti di carne possiamo abbinare delle ambrate molto alcoliche (8-9%), meglio se equilibrate tra la morbidezza del malto e una buona secchezza al fondo. Più la cottura è lunga e lenta e più si trovano a loro agio birre dolci con sentori caramellati.

Con arrosti e stinchi di maiale o carne di agnello un buon abbinamento verte sulle birre scure, meno alcoliche, come nel caso di Porter e Stout o più alcoliche come le Dark Ale.

Con la carne alla griglia, in un barbecue tra amici, non possono mancare le già citate Dubbel e Doppelbock, o le più ricercate Rauchbier e Smoked Stout, che con le loro sfumature affumicate esaltano le peculiarità di una cottura così particolare. Consigliabili, nel sopracitato caso, anche le Ipa (India Pale Ale), nelle loro diverse derivazioni, per la luppolatura erbacea e amaricante e le Apa (American Pale Ale) per le note agrumate, floreali e resinose conferite dai luppoli americani.

Per quanto riguarda il pesce, molto più delicato e leggero, il connubio è ottimo con delle Blanche o delle Gose con base di frumento, quindi secche e molto beverine, fresche. Interessante può anche essere sperimentare un abbinamento con le Italian Grape Ale, birre la cui fermentazione viene completata da una percentuale aggiunta di mosto di vino, in questo caso preferibile bianco.
Caso a parte, per tradizione, è costituito dall’abbinamento tra ostriche e Stout, tipico dell’Irlanda sin dal XIX secolo.
Riserviamo un posto d’onore alla pizza, in quanto da buoni italiani non possiamo di certo tralasciare un’eccellenza nostrana di tale calibro. Sfatiamo l’intramontabile mito della “margherita” con la “bionda”, un classico che tutti, bene o male, hanno sperimentato. La birra va abbinata alla pizza in base agli ingredienti di cui essa si compone. Se rossa, possiamo assecondare l’acidità del pomodoro con una sour oppure contrastarla con una birra più dolce e leggermente speziata; se bianca, scegliamo qualcosa di più delicato e tendenzialmente chiaro come le Cream Ale. Con i sapori piccanti sono ottime le American Ipa.
Concludiamo con i dessert. Con i dolci a base di frutta un buon abbinamento è costituito dalle Weisse che per la loro spiccata dolcezza, i sentori di banana e chiodi di garofano, contrastano l’acidità degli agrumi.
Al contrario, se vogliamo esaltare quest’ultima caratteristica possiamo scegliere una Geuze, che tipicamente si connota di una spiccata nota aspra. Con pietanze a base di cioccolato, tendenzialmente amaro e di buona qualità, sono ottime le Dark Strong Belgian Ale di buon corpo, calde e che avvolgono il palato con la loro pienezza. È possibile optare anche per una Chocolate Porter o una Milk Stout, entrambe birre morbide con leggeri sentori torrefatti dati dal malto scuro.

Se a farla da padrone sono, invece, biscotti e frutta secca consigliamo le Vienna, tradizionale stile della città con malti caramellati oppure le Brown Ale per i loro inconfondibili aromi nocciolati.

Con mandorle e amaretti, infine, un buon connubio è dato dai Barley Wine, birre barricate dai sapori e dagli aromi unici e particolari apprezzabili anche come fine pasto a sé, in sostituzione di un distillato o di un amaro.

Abbiamo qui voluto dare una panoramica di base su quello che concerne gli abbinamenti, ma sicuramente il percorso della sperimentazione è lungo e variegato a seconda delle preferenze soggettive di ognuno, per cui vi invitiamo caldamente ad intraprenderlo e a sperimentare senza timore anche gli abbinamenti più audaci.
Nel prossimo articolo tratteremo invece la birra come ingrediente protagonista delle ricette.
  • STRONG BELGIAN ALES: Arrosti e spezzatini, salumi, molluschi e pesce alla griglia, formaggi a lunga stagionatura e caprini
  • BELGIAN SPECIALTIES ALE: Carni rosse, arrosti e stufati, formaggi a media stagionature

Informazioni aggiuntive

Confezioni da:

3 bottiglie da 33 cl, 6 bottiglie da 33 cl, 12 bottiglie da 33 cl

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